Recensione: “Note di vita”
“Note di
vita”
Pagine: 128
Prezzo:
euro 9,90
Uscito a
giugno 2017
Oggi vi
propongo l’esordio narrativo di Fiorino, un ragazzo che ho conosciuto alla
presentazione di questo suo piacevole libro:
“durante un
viaggio in treno da Roma a Milano, con la testa appoggiata sul vetro del
finestrino, mentre fuori impazza la bufera, il protagonista di quest’opera
s’immerge nell’ascolto in cuffia di una vecchia playlist…. che conduce la mente
di volta in volta verso lidi imprevisti e imprevedibili”.
Ho voluto
aspettare un po’ prima di immergermi nella lettura, per non essere troppo
condizionato dalle sue interessanti parole.
È suddiviso
in vari capitoli ed ognuno è dedicato ad uno stimolante tema.
E’ un
percorso costruttivo e riflessivo sulla vita, non solo la sua, ma permette
anche a noi, durante la lettura, di pensare anche alla nostra e di interrogarci
sul nostro passato per mettere poi le basi per un futuro migliore ed in cui
ottenere maggiori soddisfazioni.
Ogni tema
viene accostato ad una canzone (la musica è una delle tante passioni
dell’autore) e da lì si riflette sull’argomento e invoglia appunto, anche noi
lettori, a non tirarci indietro circa l’argomento proposto, ma anzi di
immergerci e percorrere la strada insieme.
Si ride, ci
si commuove, si riflette e si canta anche molto durante la lettura.
E’
indubbiamente un libro speciale, un libro diverso da molti altri perché oltre a
tenerci compagnia, ci fa pensare, ci fa tornare indietro con la memoria e poi
di nuovo al presente proiettandoci verso un futuro migliore. Sono molte le
frasi e le citazioni davvero interessanti che si incontrano durante la lettura.
Molte anche curiose e simpatiche, altre profonde e intime.
Ve ne
segnalo una tra quelle che mi sono segnato:
“Pensateci
bene. Mentire a se stessi è una cosa che non ha senso oltre a essere
controproducente. I pensieri di ciascuno muoveranno le proprie azioni.
Raccontarsi bugie può avere solo lo scopo di giustificare azioni che, essendo
forzate in partenza, potranno solo essere sbagliate. Si giustifica a priori un
errore invece che provare a evitarlo…”
In
conclusione (anche se ci sarebbe molto ancora da scrivere, ma ogni tanto
capiterà che vi riporterò nella pagina qualche piccola citazione) posso dirvi
che mi è davvero piaciuto, un libro fresco, avvincente e profondo che vi
consiglio di non perdere. Farete un bel viaggio dentro di voi insieme
all’autore e poi che dire… canterete anche grazie alle famose canzoni che sono
citate e delle quali vengono pure riportati dei pezzi e dei ritornelli !!!
Un libro
gioioso come deve essere la vita, un libro intimo che permette di capirci
meglio, un esordio editoriale che lascia il segno !!!
Trama
Durante un
viaggio in treno da Roma a Milano, con la testa poggiata sul vetro del
finestrino, mentre fuori impazza la bufera, il protagonista di quest’opera
s’immerge nell’ascolto in cuffia di una vecchia playlist: sedici canzoni
logicamente e ritmicamente slegate, che però hanno il pregio di condurre la
mente, di volta in volta, verso lidi imprevisti e imprevedibili. Si passa così
dal ricordo d’infanzia all’analisi del senso della solitudine; da riflessioni
sulle “grandi domande” a disquisizioni cinematografiche; dalla critica al
capitalismo, che vorrebbe uniformare e fabbricare i nostri sogni, alla ricerca
della strada per la felicità; dal significato dell’arte all’importanza
dell’amore. Un libro intimo, di spessore, libero, in cui la scrittura segue il
formarsi e lo svolgersi del pensiero sugli assi cartesiani dello spazio-tempo,
rincorrendo le note di una musica del cuore, senza la quale vivere non avrebbe
il medesimo valore.
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