Recensione : “Una primavera tranquilla”
“Una primavera tranquilla”
Di Émile de Turkheim
Editore: Edizioni Clichy
Pagine: 158
Prezzo: euro 15,00
Uscito il 19 maggio 2016
“Una primavera tranquilla” è un classico ed interessante
libro giallo che ho letto con grande interesse attirato già dalla trama.
L’atmosfera un po’ cupa e l’ambientazione che, come riporta anche la quarta di
copertina, ricorda quella del famoso “Dieci piccoli indiani”, lo rendono
assolutamente intrigante tanto che lo consiglio agli appassionati del genere. I
personaggi sono molto ben descritti sia caratterialmente che psicologicamente e,
per quanto mi riguarda, trovo che ciò sia un elemento importante perché
permette di immergerci meglio nella storia, di provare ad immaginarli e di
interpretare le loro azioni. Si parte subito con un colpo di scena che
ovviamente è un morto, attorno a cui ruoterà tutta la storia e i vari
protagonisti che vengono chiamati alla villa. Durante l’attesa che arrivi il
notaio per il testamento, si svelano i vari intrighi che li riguardano, i diversi misteri che si
nascondono dietro a loro. Ognuno con un suo segreto che preferirebbe non
svelare, ognuno che cerca di mantenere la calma in un clima a volte gelido, ma
in cui ogni tanto si innesca un alito di sentimento e di amore.
I vari soggetti non hanno avuto sempre una vita facile ed
ora è giunto per loro il momento di fare chiarezza circa i vari enigmi celati
da troppo tempo, specialmente quando avviene, durante l’attesa, un altro
misterioso ed agghiacciante colpo di scena.
La scrittrice è molto brava nel riuscire a descrivere il
clima in cui si muovono i personaggi, trasmettendoci la loro agitazione, ansia
e tensione. La terminologia che usa è a volte anche molto particolare, altre
invece semplice e diretta per arrivare immediatamente al lettore senza tanti
giri di parole. Vuole colpire subito chi si sta addentrando nella storia, catturando
la sua attenzione e trascinandolo con sé per tutta la vicenda. Io per primo
sono caduto nella sua rete, infatti, seppur non molto lungo, non sono riuscito
a smettere di leggere fino all’ultima
pagina.
Il suo stile è ipnotico e raramente mi è capito di trovare un
modo del genere di scrivere un giallo.
Sono tante, inoltre, le vicende e i misteri che ci
incuriosiscono durante la lettura, ci catturano le loro storie, il loro passato
ed i colpi di scena che si alternano fanno in modo che “Una primavera
tranquilla” si trasformi in un libro magnetico da leggere, con un epilogo,
secondo me, scritto benissimo.
Tra le varie frasi che mi hanno colpito ve ne riporto una
seppure un po’ inquietante, ma che mi è piaciuta:
“Io credo che quando guardi un morto negli occhi quella che
vedi da vicino è la stessa tua morte…”
Infine voglio fare un complimento alle edizioni Clichy per
come confezionano i libri: sono dei veri gioiellini e non esagero, infatti sono
ben curati con una carta che trovo di pregio e che rende la lettura ancora più
piacevole. Anche la copertina è di un materiale molto interessante al tatto. E
poi ammettiamolo, quella di questo libro è invitante nel senso che crea immediatamente
la giusta ed azzeccata atmosfera di questo giallo.
Trama
In questa tranquilla primavera della campagna francese,
Monsieur Louis si sta riposando sotto un albero, dopo una fucilata in faccia.
Il suo testamento dice che la sua casa di campagna, trasformata in un albergo
per cacciatori, andrà in eredità ai suoi cinque più affezionati clienti.
Arrivati dalla città, gli ereditieri sono riuniti intorno a Aimé, il fattore
tuttofare e a Martial, il ragazzo misteriosamente sfigurato e terrorizzato dal
mondo. Stanno aspettando il notaio. Una coppia molto losca, un ispettore di
polizia, un militare e il tenutario di un bordello: ma queste cinque persone,
oltre alla speranza di un rapido guadagno, non hanno qualcos'altro in comune?
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