Recensione - “La teoria di Camila”


“La teoria di Camila” Una nuova geografia familiare
Di Gabriella Genisi
Editore: Giulio Perrone
Collana: Hinc                          
Pagine: 157
Prezzo: euro 13,00
Data di uscita: 9 maggio 2018

Mi è difficile parlarvi di questo libro, perché mi ha provocato delle emozioni e delle sensazioni incredibili, che tuttora, dopo qualche giorno che l’ho terminato, sono vive in me in modo molto forte. Questo, per ora, è sicuramente un libro, tra quelli letti quest’anno, che si conquista il mio personale podio, un libro che ho amato follemente, da cui non riuscivo letteralmente a staccarmi e che ho letto in pochissimo tempo, mi ha conquistato e mi ha risucchiato tra le sue pagine. Vi svelo anche un aneddoto, non mi era mai capitato prima de “La teoria di Camila”, di leggere diverse pagine ad alta voce, per assaporare al meglio la potente scrittura di Gabriella Genisi e la profondità di vari passaggi. Mi ha commosso, emozionato e mi ha insegnato davvero molto. 
In questo libro si parla di rinascita, nonostante il tema principale sia la morte. Due vite che provano a riannodarsi. Viene descritto un rapporto tra un padre ed un figlio in modo emozionante, un loro riavvicinamento seppure ormai troppo tardi, ma la potenza che arriva dai passaggi all’interno di questo splendido romanzo sono immensi.
Marco, il protagonista di questa struggente storia, ci accompagnerà tra le pagine e assisteremo, insieme, alla sua rinascita, perché questa può avvenire a qualsiasi età, anche da adulti. E nel suo caso questo triste evento muoverà tutti i pezzi del puzzle di cui è composta la sua particolare vita. Si riavvicinerà al padre, seppur troppo tardi, ma finalmente capirà molte cose, gli si apriranno gli occhi ed il cuore.
Gabriella Genesi ci regala, e le sono immensamente grato, una storia piena di sentimenti di vario genere, a tratti molto forte, ma anche delicata, una vicenda che arriva alla nostra anima e vi garantisco che è impossibile non esserne coinvolti emotivamente, perché la sensibilità delle sue parole sono come frecce dirette al nostro cuore. Ci infonde anche speranza, ci incita a non arrenderci ed avere il coraggio di cambiare se ciò che abbiamo intorno non è forse la scelta migliore. Inoltre ci invita a non aver paura nell’aprire il nostro cuore, ma a lasciarci andare e ad accogliere i sentimenti di amore sotto tutti i punti di vista, a non giudicare prima di sapere. Il titolo stesso nasconde un qualcosa di semplice, ma di assai interessante che vi invito a scoprire leggendo il libro. Già da questa teoria si impara molto. Marco, suo padre e Camila, sono tre personaggi che amerete e che non dimenticherete facilmente, con i loro pregi ed i loro difetti, ed indubbiamente  con i loro insegnamenti, tra questi quello importante di saper affrontare i propri errori del passato cercando di correggerli.
Scegliere un passaggio da riportarvi non è per nulla facile, ci sono frasi e momenti che colpiscono moltissimo ed è per questo che vorrei tanto che voi lo leggeste, nonostante si parli di sofferenza, di morte, ma poi c’è la rinascita e non la fine, inoltre le emozioni che ci regala l’autrice sono imperdibili. Di sicuro lo rileggerò altre volte per tornare a provare quelle forti emozioni.

“E’ quando perdi tuo padre che tutto cambia, che cresci di colpo, che scavalchi il muro e passi dall’altra parte della tua vita. Può capitare a tre anni, a cinquanta o anche dopo, l’età anagrafica non c’entra per niente.”


Trama
Non esiste un'età definita per diventare adulti, accade quando muore un genitore, che tu abbia cinque anni o cinquanta. È così anche per Marco, un ingegnere romano, una sera, dopo una partita di calcetto. La telefonata di Camila, la badante di suo padre, lo proietterà in pochi secondi in un'altra parte della vita. Nell'ora successiva Marco si ritrova a girovagare nella notte di Roma, incapace di accettare il lutto, incapace di comunicare con chiunque. Quando prende coscienza, ad aiutarlo in questo difficile passaggio troverà Camila. La stessa donna che in qualche modo lo ha allontanato da suo padre, occupandone lo spazio emotivo, sottraendo comprensione e tenerezza. In una notte lunghissima e dolorosa passata a fare i conti con gli errori del passato, con un futuro ancora tutto da vivere, si riannoda un filo spezzato tra un padre che non c'è più e un figlio che non riesce a smettere di averne bisogno.




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